Feature in Gazzetta di Parma

Tifo e orgoglio.Il fascino del Sei Nazioni

Da circa un anno, l’Italia sta vedendo crescere esponenzialmente l’interesse per il rugby. I Mondiali del 2007, ma soprattutto il fascino del Sei Nazioni hanno creato un’attenzione di massa per la palla ovale che c’è da sperare non si esaurisca, come da abitudine nostrana, nella solita infatuazione destinata ad un rapido oblio.

Scenario totalmente opposto in Galles, dove da circa centocinquanta anni questo sport pervade i cuori dell’intera nazione, tanto da essere considerato una sorta di religione. Basta guardare all’attesa frenetica in cui Cardiff ha atteso la gara decisiva del Sei Nazioni contro la Francia sabato scorso, una vittoria che ha significato Grand Slam (cinque vittorie su cinque incontri) e delirio collettivo. Questo attaccamento impetuoso al rugby è spiegabile solamente tenendo presente la storia del paese e lo spirito dei suoi abitanti. Infatti, questa combattività sul campo di gioco rappresenta una sublimazione dell’ostinato orgoglio con cui i gallesi si sono da sempre difesi contro gli invasori, specie gli inglesi.

Passione Un tifoso gallese e uno italiano brindano prima di un match.

Una rivalità che per fortuna non conosce affatto tragiche tensioni come ad esempio quelle dell’Irlanda del Nord, ma che permane in diversi aspetti della cultura locale. E’ sufficiente pensare che in gallese moderno, lingua di origine celtica, gli inglesi sono definiti «saeson» (sassoni), termine che rievoca secoli lontani di conquiste, mentre la stessa parola «Galles» è invece inglese, tratta da una radice germanica che significa «straniero».

Già da questo si può capire come il rugby non possa prescindere da questo clima culturale in cui l’identità è essenziale, ma dove, va sottolineato, l’antagonismo si risolve pacificamente nella contesa sportiva. Questo perché il nazionalismo gallese costituisce una sana e fiera rivendicazione del proprio patrimonio identitario, piuttosto che un veicolo di odio per l’altro.

Difatti, giovialità e ironia sono le qualità che meglio caratterizzano il popolo gallese, come è facile notare per le strade di Cardiff durante un qualunque «match day» che veda impegnata la nazionale

Dunque, ardore e sacrificio sposati alla correttezza e all’accettazione serena dell’esito della sfida.

Una vera e propria corrispondenza antropologica tra la peculiarità dei gallesi e lo spirito fondante del rugby, matrimonio che rende perciò ben chiaro perché questo sport sia così inestricabilmente radicato nell’anima di questa terra e della sua gente. L. Do.

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