Rispondo scusandomi per il ritardo, in merito alla Sua richiesta di delucidazioni sui SIC (siti d’interesse comunitario; comunitario sta per UE). Cerco di essere il più sintetico possibile anche se lo scritto risulterà lungo.

I SIC sono frutto di alcune Direttive europee che si sono succedute negli anni ad iniziare dal 1979 (Direttiva 79/409/CEE – 2.4.79 “Uccelli”) con le quali si invitava a conservare ambienti naturali idonei per gli animali sia locali che di passaggio. Successivamente usciva una Direttiva (92/43/CEE – 21.5.92 “Habitat”) con la quale si invitava alla “conservazione degli ambienti naturali e seminaturali della flora e della fauna selvatiche” indicando anche una serie di date e scadenze.

Negli anni dal 1997 al 2002 il Ministero dell’Ambiente emanava alcune disposizioni per attuare le varie Direttive CEE comprese “Linee guida per la gestione dei Siti Natura 2000” (noti come SIC).

La Regione Emilia Romagna emanava le sue disposizioni legislative in applicazione delle Direttive europee e del Governo Italiano.

Di tutti questi passaggi gli unici a non essere informati sono stati i Comuni, e Bardi si è ritrovato come tutti i Comuni interessato da questi siti alla cui delimitazione avevano provveduto altri. Bardi ha ben cinque di queste aree; tre sono di limitato interesse, ma due sono molto ampie. Una comprende la zona che da Bardi è inserita fra la strada di Boccolo e di Gazzo fino al Monte Lama – Groppo di Gora, l’altra dal fiume Ceno – torrente Noveglia e Tosca fino al Monte Barigazzo – Pizzo d’Oca.

All’interno di questi siti sono previste alcune regolamentazioni per l’uso del territorio. Si potrà sempre andare a pesca, a caccia, a raccogliere funghi e altri prodotti del bosco secondo le leggi e gli usi in vigore: maggiori vincoli e regole sono inseriti per le costruzioni e per le attività produttive. In particolare gli interventi sul territorio compreso nei SIC devono essere eseguiti dopo che la autorità designata (Comune, Comunità Montana e Regione ancora non è chiaro) avrà espresso parere sul piano di intervento: in particolare è prevista “una valutazione di incidenza dei piani di lavoro che ricadono nei SIC”; in sostanza un ulteriore studio del territorio dove si vuole costruire una casa, una stalla, una strada o qualsivoglia intervento che cambi l’aspetto del territorio. Sia chiaro che questi studi si eseguono solo all’interno del territorio SIC, mentre nelle altre zone del Comune restano in vigore le solite norme.

Il Comune di Bardi (insieme agli altri Comuni interessati: Varsi, Valmozzola, Morfasso, Farini e le Comunità Montane) si stà impegnando presso la Regione Emilia Romagna perché siano ristretti i confini di queste aree SIC, siano fatte regole d’uso meno restrittive, sia data voce ai Comuni, e quindi alla Gente, per far conoscere le proprie ragioni.

Spero di essere stato chiaro; se ha bisogno di ulteriori chiarimenti chieda senza timore di disturbare, è sempre benvenuto.

Con amicizia e simpatia invio a Lei ed a tutti gli Amici Bardigiani Cordiali saluti

Pietro Tambini

Sindaco Bardi